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 Prostituzione

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Andre93
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MessaggioTitolo: Prostituzione   Prostituzione Icon_minitimeVen Mag 30, 2008 2:45 pm

Prostituzione è “il concedersi a rapporti sessuali con un numero indeterminato di individui, per denaro o per interessi materiali” (secondo la definizione del dizionario Zingarelli).

Ma perché la prostituzione?

Secondo le opinioni che ci siamo fatte leggendo il materiale raccolto, la prostituzione non è un atto di libera e consapevole scelta, anche se talvolta può apparire così; essa è spesso un modo per emanciparsi economicamente, seguito da parte dei più deboli .

Infatti vendere il proprio corpo è cosa grave, non solo per la morale comune a tutte le religioni, ma anche per i rischi che ne riceve la salute pubblica, e soprattutto la dignità personale stessa.

Se già l’amicizia, che è solo un rapporto affettivo, non si concede a tutti e non si vende e non si compra, figuriamoci offrire il proprio corpo perché altri ne facciano, per denaro, quello che vogliono: è mostruoso!

L’atto sessuale, indipendentemente da ogni vincolo religioso, dovrebbe essere compiuto per amore, perché esprime comunione di ideali, tenerezza, affinità, ...

Non può essere svilito dall’offerta di denaro o da compravendita mercenaria, perché allora diventerebbe un rapporto animalesco, senz’anima, senza emozioni, se non quelle grossolane della più grezza sessualità.

Nell’atto sessuale un uomo e una donna si concedono reciprocamente e diventano “una sola carne”, come dice la Bibbia, raggiungendo un' intesa perfetta e sublime a tal punto che l’atto stesso risulta sempre nuovo per l’emozione che ogni volta riesce a dare.

E allora come si può “fare sesso” con chi capita e per denaro per giunta?

La prostituzione è comunque antica come il mondo, da quando cioè si è capito che è molto più facile, anche se vergognoso, vendersi che impegnarsi nel lavoro.

Pensiamo alla Maddalena del Vangelo, alle cortigiane del Cinquecento, alle “favorite” dei più grandi re ed imperatori, alle prostitute moderne, chiamate “lucciole”. Anche nella letteratura a volte la "prostituta" diventa protagonista e assume il ruolo di eroina, forse perché alla fine della vicenda si redime sempre.

Ma la realtà è ben diversa! La realtà è fatta di squallore, di brutture, di violenza, di degrado…

Inoltre non bisogna dimenticare che la prostituzione è un problema di ordine pubblico per i risvolti sociali che pone ai cittadini, in termini di legalità, di morale, di sicurezza, di igiene...

Nelle varie epoche storiche tutti i governi più illuminati hanno cercato di porre riparo e di circoscrivere il problema, arrivando a legalizzare i bordelli o a creare zone specifiche, ben delimitate per consentire di esercitare il “mestiere” in modo da creare minor disagio alla popolazione. Nessun provvedimento, però, è stato efficace e la prostituzione ha continuato a proliferare, mietendo sempre più vittime.

Perché i VERI responsabili non sono individuabili solo nei clienti, ma sono soprattutto la povertà, la miseria, la guerra, i traffici mercenari, sempre più dilatati anche a causa dei nuovi fenomeni migratori e delle nuove schiavitù, che creano e sfruttano le situazioni di disagio e la mancanza di valori, e favoriscono la prostituzione.

E così si arriva alle nuove schiavitù, alla tratta di donne e bambini. Sono di grande attualità casi di sfruttamento della prostituzione da parte di cosche mafiose “avide” di “manodopera” straniera, in cui vengono impegnati anche bambini innocenti, cui la vita ha negato tutto, perfino la dignità di esseri umani.

Donne nigeriane, cinesi, , russe, ucraine, slovene, albanesi sono sui marciapiedi delle nostre città, costrette o non costrette a prostituirsi; questo non é certo uno spettacolo che può riempire d’orgoglio un paese civile.

In tempi passati e tuttora in alcuni Paesi, la prostituzione è stata regolamentata per legge, in modo da tutelare la salute pubblica. Ma se si considera a fondo il problema, anche la regolamentazione è assurda, illegale, disumana: non si può “comprare” un sentimento, non si può svilire la dignità personale, non si può contaminare con malattie (ieri era la sifilide e oggi l’AIDS) gente innocente e all’oscuro di tutto (mogli tradite, giovani inesperti, figli).

Nè si può liberalizzare la prostituzione come vorrebbe il Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute!

Bisogna invece rimuovere le cause che determinano il fenomeno, riducendo la povertà, il degrado morale e culturale, combattendo con forza gli sfruttatori, che pensano al loro tornaconto.

Tutto si può fare se si ha voglia di farlo! Questo è il compito di uno Stato moderno ed efficiente; questo è compito di tutti e di ciascuno, di persone ricche di valori, di cultura, di impegno sociale, di sentimenti, di accoglienza, e di comprensione verso un popolo di emarginati, considerati umanità di seconda serie.

Il gruppo Abele e le varie associazioni umanitarie contro la prostituzione non bastano: i pregiudizi, le ideologie pseudoliberatorie, devono cadere per far posto ad un mondo nuovo, inserito in un contesto più civile, serio, attento e coerente con i principi immutabili e inconfutabili della dignità della persona, fatta ad immagine e a somiglianza di Dio.
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